venerdì 5 ottobre 2012

La discussa Yoshimoto

Banana Yoshimoto, pseudonimo di Mahoko Yoshimoto, è una scrittrice giapponese nata a Tokyo negli anni '60.
Tralasciando il fatto che siamo nate nello stesso giorno (24 luglio) e che ciò mi esalta da morire senza molte motivazioni, ho scoperto la sua esistenza ahimè solo un paio di settimane fa quando in libreria ho visto spiccare la copertina di uno dei suoi tanti libri.
Lo so, mai giudicare un libro dalla copertina, ma lo sfondo bianco che ospita una bambina giapponese che fa volare palloncini colorati mi ha colpito subito.
Il libro in questione ovviamente l'ho comprato e l'ho letto anche  se un po' a singhiozzo perchè ho avuto l'influenza e in quei giorni vedevo i suddetti palloncini colorati volare sulla mia testolina.
Comunque .. Banana è autrice di molti libri, circa 12 mi sembra, e io per il momento ne ho solo due, di cui uno solo letto, la mia opinione dunque si basa solo sul libro "Un viaggio chiamato vita".


Un viaggio chiamato vita Ecco l'immagine presa direttamente dal sito della Feltrinelli.
 
 
 
 
 
Allora io l'ho trovata una lettura molto piacevole e scorrevole.
Tutto è diviso in capitoli  trattando argomenti vari che insieme racchiudono appunto quello che viene considerato in via generale viaggio. Inteso quindi come diario di esperienze
che ha sempre mutato in qualche modo la sua visione su certi argomenti o cambiato comunque il suo approccio in certe situazioni. Non mancano racconti su certi viaggi passati che strappano un sorriso o una lacrimetta, parlerà di suo figlio, del suo cane, dei suoi viaggi anche di lavoro, di persone che adesso non ci sono più e dell'amore che hanno lasciato.
Il modo in cui ha trattato l'argomento lo trovo estremamente veritiero, quasi come se fosse la visuale attenta di una bambina cresciuta, almeno secondo la mia visione che probabilmente si avvicina alla sua. Ci sono molti riferimenti a piccole manifestazioni della vita in cui si può comprendere molte cose se solo si presta attenzione.
A questo punto io mi domando perchè sia stata più volte attaccata dalla critica.
Ovviamente io non sono un'esperta, ma giudico semplicemente da lettrice.
Il suo lavoro è stato considerato commerciale e superficiale, io l'ho trovato fresco perchè ha trattato dei temi anche "difficili" con una semplicità e schiettezza che racchiude esattamente l'essenza della vita. Penso che non sia una persona che scrive semplicemente per vendere ma per creare qualcosa di bello da leggere e ricordare.
Questa è stata la mia prima impressione, consiglio ovviamente questa lettura e sicuramente comprerò altri suoi libri, oltre a kitchen che ho appena comprato e che non ho ancora letto.
Se qualcuno non è della mia opinione o ha letto altri suoi libri, lasci pure un commentino che fa sempre piacere! :D
 
Vi saluto con un viaggio mentale verso il Giappone ...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento